Stefano Nazzi
Reading
da "Predatori"
(Mondadori)
Domenica 9 novembre
ore 17:00
Teatro Massimo - Sala 1
È lui. È proprio “Io mi chiamo Stefano Nazzi e faccio il giornalista da tanti anni“.
Al FLA 2025 la voce di “Indagini” ci racconterà il suo ultimo libro – Predatori – in un reading da togliere il fiato.
Un viaggio dentro la mente dei più spietati predatori americani e di chi ha provato a fermarli.
Ci sono stati anni, in America, in cui il male sembrava annidarsi ovunque.
L’FBI l’ha definita «l’epidemia», dei serial killer, che tra gli anni Sessanta e Novanta furono quasi duemila.
Uccidevano in silenzio, con metodo, con fantasia e, spesso, con una faccia rassicurante. «Siamo i vostri figli, siamo i vostri mariti, siamo dappertutto» ha detto Ted Bundy, uno dei più famosi. E aveva ragione.
Con la sua prosa intensa e incalzante, Stefano Nazzi ci racconta l’età dell’oro dei serial killer, portandoci nelle menti di alcuni dei più spaventosi serial killer americani.
John Wayne Gacy, che vestiva da clown alle feste per bambini e seppelliva adolescenti sotto casa. Edmund Kemper, il gigante gentile che discuteva con gli agenti di Shakespeare e poi tornava a sezionare cadaveri. David Berkowitz, il Figlio di Sam, che diceva di agire per ordine di un labrador posseduto dal demonio. E ancora, Dennis Rader, padre di famiglia e tecnico della sicurezza, che si firmava BTK – «Bind, Torture, Kill» – e Aileen Wuornos, che sosteneva di uccidere per difendersi, ma lo fece sei volte, a sangue freddo. E come Ted Bundy, colto, brillante, magnetico, «un tipico ragazzo americano che uccide tipiche ragazze americane».
Accanto a loro, ci sono le storie delle donne e degli uomini che li hanno inseguiti, studiati, catalogati. Negli scantinati di Quantico, due agenti dell’FBI, Robert Ressler e John Douglas, iniziarono ad analizzare i profili degli assassini seriali e poi a parlare con loro. Insieme alla psicologa Ann Burgess, visitarono le carceri di massima sicurezza e intervistarono trentasei serial killer.
Da quelle conversazioni nacque il profiling, l’idea che dietro l’apparente caos ci fosse un metodo e che dunque si potessero prevedere azioni imprevedibili. Fu Ressler a coniare il termine «serial killer», Douglas ne tracciò le prime tipologie. Cercarono schemi, modelli, ricorrenze. Furono i primi mindhunters, i cacciatori della mente.
Stefano Nazzi
Stefano Nazzi, giornalista, ha lavorato per alcune importanti testate nazionali. Si è sempre occupato di cronaca, seguendo i casi più conosciuti e di maggiore risonanza, ma anche vicende meno note. Oggi racconta la cronaca e l’attualità per «il Post». È ideatore e autore di Indagini, ai primi posti delle classifiche dei podcast, e di Altre indagini, sempre per «il Post». Ha condotto il programma televisivo «Delitti in famiglia», in onda su Rai Due, e «Il caso» su Rai Tre. Dal 2024 porta a teatro con grande successo alcune delle storie di Indagini. Da Mondadori ha pubblicato Il volto del male (2023) e Canti di guerra (2024).
*** Posto unico 9 euro + d.p.
Evento in collaborazione con:
Teatro Massimo
Sala 1
Via Caduta del Forte, 15
Pescara
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